La somiglianza e l’anima nel ritratto

Come pittrice realista specializzata nella ritrattistica, oltre all’impegno di assicurare la somiglianza, cerco sempre di dare quel soffio vitale che rende i miei quadri particolari, espressivi e pieni di vita. Questo non significa una servile ( e a mio avviso inutile) riproduzione fotografica del soggetto, non è il mio obiettivo, voglio invece catturare il suo carattere, o meglio, la sua espressione, l’aria che emana con la sua presenza, come lo percepisco io.

Come funziona questo? Non posso dare una ricetta, è una combinazione dello studio a cui mi dedico costantemente, dell’esperienza, dell’osservazione, ma c’è una buona dose di empatia per i soggetti e poi l’istinto.

Come curiosità, vi consiglio due film che trattano il lato oscuro di questa relazione o passaggio tra anima e ritratto: sicuramente conoscete la storia di Dorian Gray, dal celebre racconto di Oscar Wilde, mentre è meno conosciuto quello di Edgar Allan Poe, Il ritratto ovale.

 

 

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